Il Comune di Milano va verso lo smart working il venerdì per contrastare il caro energia.
Nel piano per il risparmio energetico c’è anche l’ipotesi di allargare da 8 giorni al mese a ogni venerdì lo smart working. La decisione arriva da Palazzo Marino, il Comune di Milano. Ma anche altre città stanno pensando a soluzioni simili per ridurre i consumi di energia. La Pubblica amministrazione punta ad incrementare il lavoro agile per risparmiare gas ed elettricità sfruttando il lato positivo del lavoro da remoto.
Entro la settimana prossima potrebbe arrivare il provvedimento per rendere attuativa la decisione della Giunta. Anche i sindacati si sono mostrati favorevoli. Lo smart working lasciando tutti i dipendenti pubblici a casa ogni venerdì potrebbe alleggerire la stangata che si preannuncia sulle casse comunali a causa dei rincari che potrebbero pesare circa 60 milioni in più sulla spesa pubblica di Milano.
Illuminazione ridotta e chiusure anticipate: le strategie dei Comuni
Ad annunciare la decisione dei venerdì in smart working è stato il sindaco Beppe Sala. Il primo cittadino milanese ha anche introdotto la questione dell’illuminazione pubblica. Le luminarie di Natale ci saranno ma potrebbero essere spente prima, perché queste non dovrebbero pesare troppo sul bilancio comunale. E’ stato dimostrato che l’illuminazione pubblica pesa la minima parte sul consumo energetico mentre in prima linea ci sono abitazioni e uffici.
Ma non c’è solo Milano che pensa alla soluzione dello smart working. Sono molti i comuni da nord a sud che pensano a strategie per fronteggiare il caro energia. Anche i dipendenti della Regione Lazio continueranno a lavorare in smart working e negli uffici sarà comunque ridotta l’illuminazione. Alcune strutture verranno chiuse anticipatamente, così come quelle che non forniscono servizi essenziali. A Napoli invece il Comune sta pensando di ridurre l’illuminazione degli edifici comunali.
Il sindaco di Palermo Lagalla invece ha affidato la valutazione di un piano ad un gruppo di esperti per evitare “improvvisazioni e panico”. A Trento invece i riscaldamenti verranno spenti alle 13 e sarà vietato l’utilizzo di fornelli e apparecchi elettronici per risparmiare circa il 20%.